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Convegno :
Il Diritto Privato regionale alla luce del dibattito sulla riforma del Titolo V della Costituzione


 

Giovedì 19  e Venerdì 20 Ottobre 2006 ore 10.30

Aula Magna Facoltà di Giurisprudenza

Viale Manzoni Campobasso

 

 

Come si ricorderà prima dell’estate siamo stati chiamati alle urne per confermare o rigettare la legge di riforma della Costituzione la quale aveva, fra le altre cose, modificato l’art. 117 in materia di ripartizione delle competenza normative fra Stato e Regioni, sulla scia di quel progressivo decentramento di tale funzione conosciuto con il nome di deregulation.

La risposta popolare è stata negativa, ma il dibattito sulla questione è tuttora assai acceso.

Il mutamento radicale introdotto nel sistema delle fonti già dalla legge Costituzionale n. 3 del 2001, recante "Modifiche al titolo V della Costituzione, nonché, in prospettiva, da quella che poi non ha ottenuto il necessario consenso popolare impongono, in ogni caso, il ripensamento di tutta l'impostazione sino ad oggi seguita, sulla base di una ricerca di ampio respiro che prenda avvio innanzitutto dall'esame dell'avvenuto tramonto della legge statale quale fonte a competenza generale.

Occasione del dibattito e del confronto una due giorni, il 19 e 20 ottobre 2006, a partire dalla ore 10.30, cornice l’Aula Magna del I Edificio Polifunzionale in Viale Manzoni a Campobasso.

Il convegno, che si aprirà con gli indirizzi di saluto del Magnifico Rettore dell’Università degli Studi del Molise, Prof. Giovanni Cannata e delle Autorità accademiche, vuole costituire una occasione di riflessione congiunta sullo stato dell’arte in tale ambito.

Una discussione che intende utilizzare la prospettiva europea, tenendo presente i molteplici punti di osservazione implicati: quello pubblicistico, per esaminate le posizioni nel dibattito sulle possibili riforme all’assetto delle fonti alla luce della mancata novellazione del titolo V della Costituzione; quello privatistico, per individuare il contenuto della materia “ordinamento civile” e i limiti reciproci esistenti tra legislazione statale e regionale; quello storico, per indagare sul pluralismo delle fonti nell’esperienza giuridica europea e quello comparatistico per confrontare il panorama emerso nel nostro ordinamento con quelli di altri paesi, caratterizzati da una struttura federalista, nei quali il decentramento normativo è insito nell’architettura istituzionale.

Seguendo, quindi, una prospettiva storico-comparativa, l’incontro intende identificare itinerari verso una possibile compatibilità tra il processo di integrazione europea e il processo di riconoscimento di più ampi poteri alle autorità locali.

Il tentativo è di cogliere itinerari di “sostenibilità” del processo che dal diritto comunitario, passando per quello statale, giunge al livello regionale e viceversa.


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