La nutrizione rappresenta la più importante variabile ambientale nella vita di un individuo. Se adeguatamente controllata migliora le aspettative di vita e la qualità dell’invecchiamento.
La Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi del Molise negli Stati Uniti a Washington, presso il National Institute of Health, l’Istituto Superiore di Sanità Statunitense, per collaborare attivamente alle linee guida e di ricerca in tema di nutrizione e cervello e per tracciare e definire lo stato dell’arte in termini di conoscenze acquisite sulla prevenzione delle patologie neurodegenerative.
Infatti 12 tra i maggiori esperti del settore si sono confrontati al cospetto dei funzionari federali americani per definire i parametri da seguire nell’impostazione dei progetti di ricerca per ottenere risultati trasferibili e significativi.
La nutrizione rappresenta la più importante variabile ambientale nella vita di un individuo e come tale rappresenta un potenziale strumento, se adeguatamente controllata, per migliorarne le aspettative di vita e la qualità dell’invecchiamento
Unico accademico non statunitense presente all’incontro scientifico: il Prof. Giovanni Scapagnini docente presso la Facoltà medica dell’Ateneo molisano
Ambiti disciplinari diversi quali la scienza della nutrizione, l’invecchiamento precoce, il declino cognitivo e le patologiche neurodegenerative come l’Alzheimer, negli ultimi anni, anche attraverso un continuo avanzamento conoscitivo, hanno evidenziato stretti legami e relazioni.
Infatti, il Prof. Scapagnini, docente di Biochimica clinica, recentemente ha presentato un importante studio concernente l’utilizzo di sostanze derivate dalle alghe marine risultate utili nella prevenzione dell’Alzheimer. Si tratta dell'omotaurina, un composto naturale in grado di proteggere il cervello dall’invecchiamento precoce e dal declino cognitivo, anche in situazioni patologiche neurodegenerative come l’Alzheimer. Considerata poi la sua sicurezza, questa molecola risulta estremamente interessante come specifico strumento per la prevenzione soprattutto verso coloro i quali sono, per vari motivi, esposti ad un maggior rischio di sviluppare demenza.
Oggi la medicina preventiva e l’ottenimento di un invecchiamento in salute rappresentano la principale priorità del sistema sanitario pubblico del mondo occidentale e quindi della ricerca medica nel prossimo futuro.
Questo argomento acquista sempre maggiore importanza per il nostro tessuto territoriale che da diverso tempo, sta vivendo una sorta di 'rivoluzione demografica' con uno spostamento sostanziale della popolazione verso la terza età e con un parallelo incremento di tutte le patologie croniche tipiche dell’invecchiamento.
Ed è proprio verso tali necessità e problematiche che lo sviluppo della Facoltà di Medicina e Chirurgia rappresenta sempre di più per il Molise un progetto determinante di crescita culturale e di formazione, un fattore decisivo e indispensabile per lo sviluppo civile, economico e sociale della comunità molisana.
Consolidare e rafforzare il risultato ottenuto oggi, è dunque, più che mai indispensabile - continuato il Prof. Cannata - ed una continua più stretta sinergia e integrazione tra medicina accademica, ospedaliera e medicina pubblica e territoriale è presupposto ineludibile, ma anche punto di equilibrio per raccordare strutture e risorse di eccellenza accademiche e del territorio in un disegno attento alla programmazione, alla ricerca ed al fabbisogno del cittadino. Con particolare attenzione all’anziano.
Questa unità di intenti è presupposto ineludile per garantire alla popolazione senile un fattore decisivo di crescita culturale, di formazione e di assistenza.