Ministero per i Beni e le Attività Culturali X Settimana della Cultura
Presentazione del volume Sulle tracce degli zingari. Il popolo rom nel Regno di Napoli (secoli XV-XVIII) e Concerto di musica arabo andalusa
Isernia Aula Magna ore 17.00
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Spazio aperto di comunicazioni e trasferimenti di popoli e di risorse, frontiera e cerniera di scambi e di scontri fra mondi e civiltà diverse, liberali, il Mediterraneo è stato il luogo che nel tempo lungo della sua storia ha in certi momenti accolto, e in molti altri respinto, diversi gruppi etnici tra cui anche il popolo dei rom. Vi erano arrivati dall'India in più flussi migratori che sin dal nono secolo avevano attraversato la Persia e l'Armenia per stabilirsi in Grecia, nei territori della Serbia e nei Balcani. Da qui, dagli inizi del Quattrocento, attraversando l'Adriatico e lo Ionio diversi nuclei di zingari cominciarono ad approdare sulle coste centrali e meridionali della penisola italiana insieme a migliaia di altri profughi slavi, greci e serbo-croati in cerca di una nuova collocazione. In molti casi riuscirono anche a radicarsi all'interno delle comunità locali e a dar luogo ad un processo di osmosi con le popolazioni del nostro
Mezzogiorno.Il libro di E. Novi Chavarria, Sulle tracce degli zingari. Il popolo rom nel Regno di Napoli (secoli XV-XVIII), Napoli, Guida, 2007 ne ripercorre le tracce, riannodando i fili dei loro percorsi e tragitti itineranti tra le diverse sponde del mar Mediterraneo, e del Mezzogiorno d'Italia e del territorio del Molise in particolare. Ad aprire l'incontro, che si terrà ad Isernia, nell'Aula Magna di Via Mazzini, mercoledì 26 marzo alle ore 17.00, il Magnifico Rettore dell'Università degli Studi del Molise, Prof. Giovanni Cannata e le Autorità accademiche e istituzionali. Ad introdurre e presetare il volume il Prof.Giovanni Brancaccio, ordinario di Storia Moderna presso l'Università "Gabriele D'Annunzio" di Chieti-Pescara, e il Prof. Aurelio Musi, ordinario di Storia Moderna presso l'Università degli Studi di Salerno.Ai loro interventi farà seguito l'esecuzione musicale dell' "Andaluz Quartett" dell'artista Nour Eddine, straordinario vocalist e polistrumentista di origine berbera, autore di diverse opere in musica del deserto e del Mediterraneo. La musica è appunto uno degli aspetti di quel processo di osmosi e di ibridazione culturale tra i diversi popoli che hanno abitato il Mediterraneo, tra cui anche gli zingari, di cui si diceva. È in Andalusia che la musica araba si è fusa con le espressioni locali e con quelle delle comunità ebraiche e zingare che hanno a sua volta influenzato tanta parte della cultura musicale popolare meridionale. Attraverso le performances concertistiche il pubblico sarà così guidato in un eloquente itinerario della musica arabo-andaluza da Bagdad alla penisola Iberica a ripercorrere le diverse espressioni del patrimonio culturale e musicale dei popoli che nei secoli hanno abitato sulle sponde del mar Mediterraneo.
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