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Le festività del Corpus Domini a Campobasso sono un’occasione per ripensare il presente attraverso la tradizione popolare che con i linguaggi dell’arte sia anche volano per una scenario che esprima voglia di futuro. I tredici Misteri della Processione del Corpus Domini sono il cuore dell’etnografia che la Prof.ssa Letizia Bindi docente di discipline demoetnoantropologiche presso l'Università degli studi del Molise, ha svolto nel corso di un triennio a Campobasso
indagando le valenze simboliche, ma anche le dinamiche sociopolitiche
sottese al cerimoniale cittadino. La festa si è rivelata, una volta di più,
un potente dispositivo per leggere una comunità, comprendere i legami
profondi che essa intrattiene con il territorio, con gli spazi urbani e le aree circostanti.
Il rapporto città-festa è stato studiato a Campobasso anche attraverso i cerimoniali pasquali, in particolare quelli centrati sul canto collettivo durante la Processione del Venerdì Santo. Anche “il Molise fuori dal Molise”,
parte scissa sempre evocata dalla memoria collettiva, è stato oggetto
di un primo approccio ad una celebrazione del Corpus Domini ripresa
da qualche tempo dalla comunità di origine molisana
a Mar del Plata in Argentina: un uso della festa
‘tradizionale’ come forma di riappaesamento nella
dimensione migratoria, già osservato per altre comunità
di origine italiana, per lo più, sin qui, in Nordamerica.
Questi i temi del volume di Letizia Bindi
"Volatili Misteri. Festa e città a Campobasso
e altre divagazioni immateriali" che sarà presentato
giovedì 11 giugno 2009, alle ore 17.00, nella Sala
del Palazzo del Governo in Piazza Pepe a Campobasso.
Una cornice istituzionale che vedrà il Prefetto Carmela Pagano,
il Magnifico Rettore, Giovanni Cannata,
l'Assessore Regionale alla Cultura Sandro Arco e l'attuale
Sindaco della Città di Campobasso, Luigi Di Bartolomeo, aprire
l'evento con gli indirizzi augurali e di saluto.
Presente all'incontro anche Liberato Teberino,
Presidente dell'Associazione "Misteri e Tradizioni". Il volume sarà
presentato e discusso da Vincenzo Spera, Docente di Storia
delle Tradizoni Popolari presso l'Ateneo molisano.
I Volatili Misteri di Campobasso evocano
anche quella dimensione patrimoniale al cuore, oggi, del dibattito
sui beni culturali immateriali nel nuovo quadro di valorizzazione
sovralocale e sovranazionale.
L’autrice ha affrontato il tema interrogandosi, da un lato,
sulla delicata questione della comparabilità tra sistemi festivi
e cerimoniali analoghi dall’interno di un’area geografica e storica
relativamente omogenea; dall’altro riprendendo alcuni temi chiave del
discorso patrimoniale e della programmazione europea in materia
andando così a definire un quadro più ampio all’interno del quale leggere
i fenomeni puntualmente rilevati sul campo. Al centro della ricerca,
tuttavia, un nodo simbolico inalienabile: è quella ambivalente e suggestiva convivenza di alto e di basso, di movimento e di fissità, di slancio spirituale
e di materialità che è al cuore stesso del Mistero cui questi geniali ingegni alludono
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