Visualizza le foto 26 novembre 2008
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L’Ordine dei Giornalisti del Molise, in collaborazione con l’Università degli Studi del Molise, ha inteso organizzare un ciclo di seminari di aggiornamento professionale con particolare riferimento e attenzione sia a temi legati alla continua evoluzione dell’attività giornalistica sia nell’ottica di volere garantire sempre nuove e più efficaci opportunità per una migliore collocazione nel mercato del lavoro.
Quanto alle opportunità professionali, è necessario sottolineare che questo ciclo di seminari è aperto anche a coloro che non sono ancora iscritti all’albo professionale ma è sarà riconosciuto dall’ordine stesso, che rilascerà a tutti i partecipanti un attestato di frequenza.
Gli argomenti trattati riguarderanno infatti le materie più strettamente attinenti la professione giornalistica: l’utilità dei codici deontologici, l’informazione sociale, le istituzioni di diritto pubblico, il diritto alla riservatezza, l’ordinamento giudiziario, la terminologia ed i concetti di diritto e procedura penale.
A concludere il ciclo di incontri sarà il Segretario dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, Enzo Iacopinio. Il primo appuntamento è fissato per venerdì 12 settembre 2008, alle ore 16.00, presso la Sala Biblioteca di Ateneo “Enrico Fermi”, in Viale Manzoni a Campobasso.
Le iscrizioni potranno essere fatte presso gli uffici dell’Ordine di Via Principe di Piemonte a Campobasso, o anche a inizio corsi, presso l’Università.
Una collaborazione dunque che pone un sigillo non solo a conferma di una continua e fattiva collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti del Molise, ma che permetterà di attivare uno reciproco scambio di competenze tecniche e didattiche, di confronto e di dialogo.
L’iniziativa si inquadra in un più ampio progetto dell’Ateneo molisano e del Rettore, Prof. Giovanni Cannata, che, da sempre, ha voluto creare una fitta rete di relazioni stabile e attiva con gli enti locali, con il mondo del lavoro e dell’associazionismo, capace di proporre azioni concrete, orientate a favorire la “maturazione formativa” e l’integrazione socio-lavorativa. Qualificare le competenze, professionalizzare le conoscenze risulta essere non solo un progetto determinante di culturale e di formazione, ma anche, e soprattutto, un fattore decisivo di cambiamento indispensabile per lo sviluppo civile, economico e sociale del tessuto territoriale.