Che l'editoria sia in crisi non è una novità. Per rendersene conto basta scorrere i rapporti predisposti dalla Federazione Italiana Editori Giornali da svariati anni a questa parte. “L’ultima notizia” il recente saggio scritto da Massimo Gaggi (attualmente corrispondente da New York per il Corriere della Sera) e da Marco Bardazzi (per 9 anni corrispondente dagli Stati Uniti dell'agenzia Ansa e attualmente redattore capo centrale de il quotidiano La Stampa di Torino ‒ ha però il merito di fornire un'analisi documentata dei profondi cambiamenti in atto nel mondo del giornalismo, sintetizzati nel sottotitolo del loro volume.
Gli autori descrivono quanto sta accadendo al di là dell'Atlantico, dove gli “imperi di carta” proprietari di tante e gloriose testate giornalistiche (quali, per citarne alcune, il Washington Post, il New York Times, il Boston Globe, il Los Angeles Times) si stanno sgretolando davanti all’incedere delle nuove forme di comunicazione digitale che segnano l'avvento dell’“era di vetro”. I giornali on-line sono in grado di corredare i testi scritti e filmati e documenti audio realizzate in tempo reale. Proliferano i blog e le reti sociali (Facebook, Twitter, etc.) i quali possono comprare su piattaforme digitali sempre più articolate. Non si tratta appena di cambiamenti tecnologici: i mutamenti in atto stanno trasformando visibilmente il ruolo stesso di lettori ai quali è offerta la possibilità di contribuire alla produzione dell'informazione. Nell’era di vetro, l’audience passiva cede il passo ad una nuova figura: quella del citizen journalism. Infatti, la natura non gerarchica delle nuove forme di comunicazione digitale e i bassi costi di delle notizie concorrono a democratizzare il sistema dell’informazione. Le trasformazioni giungono più in profondità arrivando a trasformare gli habitus di apprendimento dei contenuti che hanno accompagnato le società per secoli. Seppure in circostanze particolari, il giorno di Natale del 2009, Amazon ha dichiarato di aver venduto più libri digitali che volumi cartacei. L’esperienza della lettura e della scrittura stanno cambiando radicalmente. Con la comparsa del multitasking e dei contenuti interattivi è iniziato il “lungo addio di Gutemberg”?
Il futuro di quella che si annuncia come una rivoluzione epocale e inarrestabile non è del tutto esente da incertezze. Le tecnologie digitali aumentano la possibilità di condividere i contenuti, fino al punto di trasformare l'informazione in una conversazione. Tuttavia, anche l'era di vetro ha i suoi paradossi. Le sue fragilità si annidano proprio fra i suoi principali punti di forza. Ad esempio, ci si interroga sulla capacità di un cittadino elettore di saper distinguere, nell’oceano dell’informazione digitale, le notizie provenienti da fonti credibili e quelle invece prodotte a vantaggio di un certo interesse economico e/o politico.
Il mondo della comunicazione giornalistica è dunque alle prese con una sfida complessa la quale secondo Gaggi e Bardazzi “obbliga i giornalisti a ripensare il loro approccio alla professione perché la tecnologia ha cambiato il rapporto con i lettori e la loro psicologia”. Il corso di laurea in Scienze della Comunicazione dell'Ateneo molisano ha inteso raccogliere questa sfida organizzando per giovedì 2 dicembre 2010, con inizio alle ore 11.00, presso l’Aula Centro Servizi G.A. Colozza del 1° edificio polifunzionale, in Viale Manzoni a Campobasso, un seminario a cui parteciperà Marco Bardazzi.
Dopo i saluti augurali e di benvenuto del Magnifico Rettore dell’Università del Molise, Prof. Giovanni Cannata e del Preside della Facoltà di Scienze Umane e Sociali, Prof. Paolo Mauriello, a discutere con l’Autore dei temi e dei contenuti del saggio L’ultima notizia saranno non solo alcuni professionisti del mondo della comunicazione giornalistica quali Gabriele Paci – Giornalista e autore televisivo; Mario Prignano – Caporedattore TG1; Pasquale Rotunno – Giornalista e Coordinatore editoriale de La Nuova Civiltà delle Macchine, ma anche studenti e docenti del corso di laurea in Scienze della Comunicazione.
Il Seminario ‒ che si innesta sull’esperienza de ‘Il quotidiano in Ateneo’ sviluppata ormai da diversi anni dal corso di laurea in Scienze della Comunicazione ‒ consentirà agli studenti di conoscere da testimoni privilegiati le competenze che debbono qualificare la professionalità di chi aspira a lavorare nel mondo della comunicazione giornalistica.