Visualizza le foto
Relazioni:
Magda Bianco - Banca d'Italia
Pasqualino Montanaro - Banca d'Italia
Alberto Franco Pozzolo - Università del Molise
La “questione meridionale” è un problema ancora irrisolto nel nostro Paese. Come ha recentemente ribadito, in numerosi incontri istituzionali, anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, è necessario trovare risposte significative, innovative e definitive che permettano di colmare il ritardo delle regioni del Sud, anche facendo leva sul ruolo decisivo che le istituzioni universitarie svolgono nella valorizzazione del capitale umano e, di conseguenza, nella crescita economica, culturale e sociale di queste aree.
L’interesse della Banca d’Italia per la “questione meridionale” è di antica data. Basti ricordare che Donato Menichella, Governatore dal 1948 al 1960, fu nel ristretto gruppo di nuovi meridionalisti che fondarono la SVIMEZ nel 1946, avviando così l’intervento straordinario nel Mezzogiorno.
E' in tale ambito che l’Università degli Studi del Molise, in collaborazione con la sede regionale della Banca d'Italia, ospiterà, lunedì 15 marzo 2010 alle ore 15.00 presso la Sala Enrico Fermi della Biblioteca d’Ateneo in Viale Manzoni a Campobasso, un interessante convegno dal tema “Mezzogiorno e politiche regionali - le difficoltà per le imprese e la qualità dell’istruzione”, nel quale verranno illustrati e discussi i principali risultati di un’ampia ricerca condotta dalla Banca d’Italia, recentemente presentata a Roma alla presenza del Presidente della Repubblica, sulle ragioni delle perduranti differenze nel livello di sviluppo economico tra le regioni del Nord e quelle meridionali.
Il punto di partenza dell’analisi è che, mentre nelle altre regioni europee in ritardo di sviluppo si registra un processo di convergenza verso la media continentale, il Mezzogiorno non recupera terreno rispetto al resto del Paese. In particolare, il prodotto interno lordo per abitante delle regioni meridionali rimane inferiore al 60 per cento di quello delle regioni settentrionali, i flussi migratori verso il Nord sono tornati a intensificarsi, e permangono ancora divari nell’accesso al credito, nel costo dei finanziamenti e nella qualità dei servizi pubblici.
Dopo gli indirizzi di benvenuto del Magnifico Rettore, Giovanni Cannata e i saluti augurali del Direttore della filiale della Banca d'Italia di Campobasso Laura Piccarozzi, presenteranno i risultati del rapporto Salvatore Rossi, Funzionario generale preposto all’Area Ricerca economica della Banca d’Italia e Magda Bianco e Pasqualino Montanaro, economisti della Banca d’Italia che hanno collaborato alla ricerca.
Ne discuteranno Massimo Bagarani e Alberto Pozzolo, a coordinare i lavori Luca Salvatici, docenti di economia presso l’Università del Molise.
Attivare reti sistematiche di collaborazione, difendere e continuare ad accrescere il fondamentale e specifico ruolo che, ancor di più oggi, ha l'Ateneo molisano nello sviluppo economico, culturale e sociale del Molise, è ormai una consapevolezza istituzionale ineludibile. Tutti oggi sono consci che lo sviluppo economico e sociale di un Paese dipende dalla qualità del suo capitale umano. Il capitale umano si crea mediante i processi educativi e formativi che trasformano le persone sviluppandone conoscenze e abilità che le rendono capaci di agire in modi nuovi rispetto alle sfide della società.
L'Università del Molise anche attraverso queste iniziative intende attuare, difendere e riaffermare questa consapevolezza.